Tao e Shiatsu: l'arte del fluire

TESI: TAO E SHIATSU, L’ARTE DEL FLUIRE

Premessa

Da sempre la mia vita è stato un vortice di pensieri, eventi, passioni, azioni. Tutto accadeva alla velocità della luce, tutto arrivava e spariva mentre io mi occupavo di qualcos’altro. Non ero mai presente, perché cercavo ‘altrove’ una gioia che mi mancava, nel lavoro e nelle relazioni. Scoprivo i veri valori della vita quando incominciavo a guardare dentro di me, in una fase di grande crisi. Un periodo in cui lo stress mi rosicchiava come un male oscuro. Da quel momento ho incominciato ad indagare l’origine di quel malessere. Cercavo di capire perché era tanto potente e invalidante, sia fisicamente che mentalmente. In questa fase di grande confusione ho incontrato quella cosa che mi ha cambiato la vita, a poco a poco, come una iniezione di saggezza che ha modellato, a piccole dosi, la qualità delle mie emozioni e relazioni. Un nuovo rapporto col mondo e con me stessa ha stimolato un diverso modo di interpretare gli eventi e di conseguenza, i sentimenti diventavano belli al mutare delle mie percezioni. Quella cosa si chiama ‘Shiatsu’, un figlio nobile del Tao, secondo il mio modo di interpretarlo.

Lo Shiatsu mi ha ‘frugato dentro’, mi ha messo in contatto col mio inconscio e ha fatto affiorare i sedimenti delle emozioni vissute e non completamente elaborate, mi ha stimolato intuizioni, sciolto blocchi e limiti. Mi ha messo in condizioni di chiarire la fonte delle mie inquietudini da ‘stress’ e di quale cibo si alimentavano le mie frustrazioni, quelle che nascono quando lo spazio tra te e i tuoi desideri diventa abisso. LO SHIATSU HA SCOPERTO PENTOLE, ROVESCIATO SCHEMI E REGALATO CONSAPEVOLEZZE: IL MIO STRESS ERA ALIMENTATO DALLA PAURA DI ‘SBAGLIARE’ PERCHE’ PER ANNI HO FATTO UN LAVORO CHE NON HO MAI AMATO. UN LAVORO CHE IMPEGNAVA PIU’ IL CERVELLO DELLE MANI. DAL MOMENTO IN CUI HO CAPITO QUESTO, LA PAURA DI SBAGLIARE HA PERSO LA SUA FORZA DEVASTANTE E, CANALIZZANDOLA, DOPO AVERLA RICONOSCIUTA, HO MESSO IN MOTO LA VOLONTA’ PER FORMARMI SU UNA OCCUPAZIONE CHE IMPEGNASSE LE MIE ‘MANI, LASCIANDO RIPOSARE LA ‘MENTE’. IN QUESTO MODO E’ NATA LA MIA GRANDE AVVENTURA ‘SHIATSU’, LA MIA RICERCA DELLE SUE MERAVIGLIOSE ORIGINI TRA MEDICINA TRADIZIONALE CINESE E TAO, CHE STANNO TUTTORA ‘SMANTELLANDO’ LE MIE VECCHIE ABITUDINI DI ‘ETERNA ASSENTE’. PER ALLENARMI ALLA ‘PRESENZA’ E ALLA ‘CONSAPEVOLEZZA’. ATTRAVERSO L’ACCOGLIENZA DEGLI EVENTI. DA APPRENDISTA SAGGIA, ORA LI ASSECONDO ANZICHE’ OSTACOLARLI, PROGRAMMANDO, IN MODO GIOCOSO, IL MOMENTO OPPORTUNO PER FARE, DIRE, DARE, TACERE, AMARE, FLUIRE E RENDERMI CONTO CHE LA DIFFERENZA TRA MALATTIA E SALUTE STA NEL DIALOGARE CON LA PROPRIA ANIMA, I CUI DESIDERI QUASI SEMPRE COINCIDONO CON I PIANI DELL’UNIVERSO. LA MIA TRASFORMAZIONE E’ ANCORA IN ATTO E SONO FELICE DI CONSTATARE CHE L’ALCHIMISTA DI QUESTO PROCESSO EVOLUTIVO (IL MIO SHIATSU) TRASMUTA A SUO MODO IL PIOMBO IN ORO. L’ORO E’ LA CAPACITA’ DI NON TRADIRE ME STESSA NUTRENDO LA COERENZA, E’ FAR USCIRE CIO’ CHE NON SERVE E APPESANTISCE LA VITA. COME LE MEMORIE DI INSUCCESSI, I RICORDI TRISTI, LE RABBIE REPRESSE, I MANCATI PERDONI. E’ ACQUISIRE UNA LEZIONE OGNI VOLTA CHE MI RITROVO A VIVERE UNA SITUAZIONE NON GRADITA ANZICHE’ OPPORMI O RESISTERVI, E’ENTRARE NEL SUO FLUSSO TROVANDONE UN SENSO NECESSARIO PER IL CAMMINO EVOLUTIVO.

TAOISMO e ALCHIMIA

Secondo alcuni studiosi moderni di filosofie orientali risulta difficile dare una interpretazione-traduzione corretta del Tao. Il Tao dice no alle regole degli uomini. Bastano quelle della natura. Affinché tutto si armonizzi, è sufficiente conformarsi ad esse. Il saggio cinese unifica i due lati complementari della natura umana: la saggezza intuitiva e la conoscenza pratica, la contemplazione e l’azione sociale. Secondo Chuang –Tzu, vissuto 200 anni dopo Lao-tzu, fondatore del pensiero Taoista, gli esseri umani pienamente realizzati “diventano santi per la loro immobilità e sovrani per la loro attività”. Questa è la sintesi del pensiero Cinese incarnato dal Tao (contemplazione, saggezza intuitiva) e dal Confucianesimo (conoscenza pratica e azione sociale).

Il Tao può essere riassunto in tre grandi parole concetto: omnicomprensività, universalità, totalità, per indicare un’unica realtà. La realtà ultima è: Tao= processo cosmico nel quale tutte le cose sono immerse, avvolte dal flusso in continuo movimento. In questo mutamento perenne ci sono degli schemi che il saggio riconosce regolando il proprio agire in conformità ad essi. In tal modo egli vive in armonia con la natura e diviene un tutt’uno con il TAO, riuscendo in tutto ciò che intraprende.

Una affermazione che rende chiara l’anima taoista è: ‘Un uomo spogliato di sé è compagno del TAO’.

Presumo che alluda a un uomo liberato dai meccanismi difensivi dell’ego e dalle sovrastrutture create dalla società organizzata. Un uomo ‘anarchico rispetto le regole degli uomini’ che fluisce con l’universo. Nel Tao scompare la separazione io-tu e rimane solo l’espressione di una armonica relazione con il tutto. Dall’incontro delle due forme di energia che rappresentano il Tao, Yin e Yang, nasce l’infinito che tutto pervade. I due aspetti che ne danno origine sono aspetti complementari, necessari l’uno all’altro. I due poli che pongono limiti per i cicli del mutamento Yang è luce (sole), espansione, dinamismo, calore, apertura, cielo (energia in movimento discendente). Yin è buio (luna), contrazione, calma, freddo, nascosto, terra, energia in movimento ascendente).

Ogni volta che una situazione si sviluppa fino alle sue estreme conseguenze, essa è costretta a invertire il proprio corso trasformandosi nel suo opposto. L’incontro degli opposti genera armonia e stabilità al continuo divenire. L’uomo è il frutto combinato dei due ‘soffi’: quello celeste ‘Yang’ e quello terreno ‘Yin’. L’essere è immutabile, eterno. Il sentire è mutevole.

Secondo i principi taoisti tutte le cose sono in continuo divenire per il passaggio continuo da uno stato al suo opposto: le cose fredde si scaldano, il caldo si raffredda, l’umido si secca, ciò che è arido inumidisce. Il buio al suo picco diventa luce, il troppo caldo fa venire i brividi, il troppo freddo ustiona. Ogni aspetto al suo apice diventa il suo contrario, in un continuo divenire, come il giorno e la notte, la luce e il buio. “Quando lo Yang ha raggiunto il suo massimo esso si ritrae in favore dello Yin, quando lo Yin ha raggiunto il suo massimo, esso si ritrae in favore dello Yang”.

Dall’idea che i movimenti del Tao sono una continua interazione tra opposti, i Taoisti dedussero due regole fondamentali per la condotta umana. Lao-tzu sosteneva che “ ogni volta che si vuol ottenere una cosa, bisogna iniziare dal suo opposto: …se si vuol restringere bisogna (innanzitutto) estendere, se si vuole indebolire bisogna (innanzitutto) rafforzare, se si vuol far perire, bisogna (innanzitutto) far fiorire, se si vuol prender possesso, bisogna (innanzitutto) offrire”. Il saggio Taoista, in base alle sue convinzioni, non lotta per il buono (tutto è relativo) ma cerca piuttosto di mantenere un equilibrio dinamico tra buono e cattivo, tra vuoto e pieno,tra Yin e Yang.

Yang è il simbolo del movimento e Yin quello della quiete. Nel campo del pensiero Yin è la mente femminile, intuitiva e complessa, Yang è l’intelletto maschile, lucido, razionale. Yin è la quieta e contemplativa immobilità del saggio, Yang è la forte attività creativa del Re. I due punti nel diagramma rappresentano l’idea che ogni volta una delle due forze arriva al suo massimo, essa contiene già in se stessa il seme del suo opposto. L’interazione stagionale dei due opposti si riflette anche nel cibo che mangiamo, che contiene elementi di Yin e di Yang. Per i Cinesi una dieta sana consiste nell’equilibrare questi elementi Yin e Yang. Ogni malattia è vista come rottura di questo equilibrio. L’equilibrio tra le diverse parti del corpo è mantenuto dal flusso del Chi, energia vitale che scorre attraverso i canali energetici, i meridiani secondo la M.T.C. essi contengono nel loro percorso i punti energetici di stimolazione dell’agopuntura (Tsubo stimolati anche attraverso lo Shiatsu sotto forma di pressioni palmari o digitopressioni).

Eraclito aveva un’anima taoista nell’affermare che “ tutto scorre e l’intera realtà è come un fiume in cui non è mai possibile bagnarsi due volte”. Questo divenire ha in sé una stabilità, la complementarietà degli opposti.

Per l’ideale confuciano le regole, i talenti e le virtù stanno alla base della buona azione. Il pensiero Taoista si concentra più nel raggiungimento dell’unità con l’universo, cerca la simbiosi con la natura, senza dualismi, trascendendo qualsiasi regola imposta dall’uomo. Cerca la conoscenza non intellettuale ma esperienziale attraverso la meditazione, la contemplazione, il distacco dal materiale e la capacità di fare il vuoto. Il Tao è la filosofia che sostiene il non agire, o meglio ancora , l’agire senza sforzo, il fluire coi ritmi della natura, per raggiungere la pace, la longevità, l’immortalità. Wu-Wei, è il termine che indica l’azione non provocata, l’azione che ‘accade’, non con tensione o sforzo fisico ma con spinta interiore, per semplice impulso spirituale.

“Non azione non significa non fare nulla e stare in silenzio, ma lasciare che ogni cosa possa fare ciò che fa naturalmente, in modo che la natura sia soddisfatta”.

Azione che si arricchisce quando trascende la preoccupazione per il risultato, e che si traduce in un ‘lasciar che sia’. In questo senso trovo molte affinità con l’approccio ‘Shiatsu’, perché anche lo shiatsu è una forma ‘del fluire’ senza sforzo, la cui caratteristica è proprio il ‘non fare’, ‘lasciar accadere’ dimenticando il risultato.

Per i taoista il mondo è un santuario, per lo Shiatsu il corpo ha lo stesso valore di un luogo sacro, è un microcosmo pervaso dagli stessi elementi e dai suoi meccanismi di correlazione. Il mondo-santuario è una grande dimora dove ci si muove alla ricerca del vero significato di noi stessi e dell’universo, il macrocosmo nel quale ci rispecchiamo. Mirare alla saggezza spirituale significa sia considerare ciò che è stabile, permanente, immutabile, che riconoscere la transitorietà della gioia e del dolore, emozioni che rapprensentano delle reazioni al nostro modo personale di vivere le situazioni, i bisogni e i desideri. Il taoista cresce attraverso l’esperienza, elaborandone il senso, cogliendone il messaggio, l’insegnamento, il significato, trasformandola in conoscenza, quindi, trasmutando. La via del Tao è la via della conoscenza che porta al ‘divenire’, alla scoperta del mondo interiore.

L’ideogramma del Tao viene tradotto : ‘arte del re’.

Questo rimanda ad una frase di Paracelso presa da Orazio: ‘Non sia schiavo degli altri chi può essere Signore di se stesso’. Quindi, secondo questa visione, il Tao è un cammino di conoscenza silenziosa, di ascolto, che intende guidare l’individuo verso l’equilibrio col mondo, attraverso una trasmutazione alchemica il cui risultato è il divenire Nobile dentro.

La trasmutazione, secondo questa filosofia, rappresenta il mutare attraverso qualcosa, un cambio radicale che fa acquisire nuove caratteristiche sia fisiche che di pensiero. Trasmutare, attraverso un cammino, la paura in coraggio, le aspettative, le emozioni nocive, lo stile di vita. In questo senso, anche Gesù era un taoista quando diceva: ‘Conosci te stesso e la verità ti renderà libero’.

Come l’alchimia, che separa e riunisce continuamente, il Tao non dà certezze su niente. Tutto è relativo. Tutto scorre. Lao Tze, il suo precursore diceva: ‘la mia casa è ovunque’, per indicare un fluire precario, senza punti fermi.

L’unico punto fermo è la connessione tra terra e cielo (yin e yang) e la presenza dei 4 elementi (rispetto alla tradizione cinese non riconosce il metallo). Per i taoisti gli elementi sono forze che muovono le sostanze. Per la Medicina Tradizionale Cinese sono categorie per spiegare il mondo.

Alchimia occidentale: dal caos nasce mercurio-sulfur.

Alchimia orientale: yin – yang= soffi primordiali da cui nasce il mondo.

I taoisti cercano l’immortalità, la lunga vita interiore attraverso la ricerca, la conoscenza esperienziale; Conoscenza come esperienza di adesione alla vita, a quello che facciamo, a ciò che accade, con centrata consapevolezza, non come fuga spasmodica nel sapere. Aderire con calore e interesse a qualunque situazione che la vita ci pone davanti. Comprenderla e attraversarla senza giudicare.

L’equilibrio ideale Taoista è la comprensione dello spazio e del tempo, il capire quando è il momento di fare una cosa o di aspettare. Il concetto di ‘tempo opportuno nell’antica Grecia era ‘kairos’ mentre ‘Kronos’ era il tempo che scorre. Entrare nel flusso dell’universo è per il taoista assecondare il momento opportuno, concetto già presente nella cultura Ellenica.

Il taoista ascolta e vive i ritmi della natura. Si sente parte di essa e la vive come una relazione d’amore, dove la non dualità è abbondanza, dono. Attraverso questo atteggiamento si fa Re di se stesso trasmutando il piombo in oro (ovvero si libera dalla pesantezza di voler raggiungere risultati per inseguire in libertà e spontaneità la propria realizzazione (oro). Trasformare il piombo in oro è diventare liberi dentro, processo che passa anche attraverso il liberarsi dalle maschere, dalla schiavitù del non essere veri. E’ quella condizione che assicura uno stato di grazia e pace interiore. L’atteggiamento centrale taoista si basa nell’assecondare, non forzare le situazioni, aspettare che il momento propizio maturi. Questo significa sostanzialmente trasmutare le forme pensiero, assecondare la forza degli eventi. Di fronte alla gioia il taoista comprende che è imperfetta e transitoria, che dipende dal momento e dalle circostanze, che trae la sua apparente esistenza dal contrasto col dolore. Vede il Tao in tutte le cose, è un tutt’uno con ciò che esiste, è in intimità con la natura e con la sua essenza e non ha paura della morte, in quanto viene trasmutata dalla consapevolezza che vita e morte sono due fasi di uno stesso movimento. La morte è il verme che si trasforma in farfalla, presupposto per la rinascita.

La legge di causa-effetto (karma) di matrice buddista non è in linea con i concetti taoisti. Il pensiero buddista giapponese (Nichiren Daishonin) è propenso a provocare gli eventi, a dirigerli, anche attraverso la preghiera, la recitazione dei mantra .

Per il taoista la preghiera ha un unico scopo: aiutare a fondersi con il tutto, per avvicinarsi all’equilibrio, al diventare, come diceva Paracelso ‘Re di se stessi’.

Il mistico trascende il mondo dei concetti intellettuali e nel trascenderlo diventa consapevole della relatività e del rapporto polare di tutti gli opposti.

Raggiungere la consapevolezza che tutti gli opposti sono polari, ovvero, costituiscono un’unità, è considerato dalla tradizione orientale una delle più alte mete dell’uomo. Buono e cattivo, luce, buio, perdere e vincere sono differenti aspetti dello stesso fenomeno. Una vittoria non è che la manifestazione dell’azione reciproca tra l’uno e l’altro polo. In oriente, una persona virtuosa non è quella che affronta il compito di battersi per il bene e di sconfiggere il male, bensì, quella capace di mantenere un equilibrio dinamico tra il bene e il male. Creando una similitudine rapportata allo ‘shiatsu do’ si può dire che il ‘tori’ saggio è quello che opera con amore fluendo nel viaggio col suo ‘uke’ con la semplice attenzione a riportare un equilibrio tra energie yin-yang, nella totale presenza e consapevolezza, trascendendo la tecnica. Solo quando la tecnica è trascesa l’arte dello shiatsu diventa un’arte spontanea ‘senza intenzione’. La metafora: ‘tendere l’arco ‘spiritualmente’ con una specie di forza spontanea, “lasciando che la freccia cada dall’arciere come un frutto maturo”. Quando l’arciere raggiunge la massima perfezione, l’arco, la freccia, il bersaglio, l’arciere si fondono tutti l’uno nell’altro. L’arciere non scocca la freccia ma la freccia stessa lo fa per lui. Similitudine: Tori diventa la pressione assieme a Uke che lo sostiene e nel momento di fusione avviene quella cosa magica: shiatsu ‘accade’ senza la necessità di ‘fare’.

IL CICLO CHENG (DI GENERAZIONE)

Il CICLO KE (DI CONTROLLO)

La medicina tradizionale cinese, avendo attinto le sue fondamenta soprattutto dalle filosofie Taoiste sostiene che nel corpo umano è riflesso il cosmo e la natura stessa. In esso agiscono gli stessi cicli che regolano la vita esterna. Nel corpo, quindi, troviamo i 5 elementi, un sistema di organi e viscere (zang – fu) e un’ emozione negativa ad essi associata (nel caso di disequilibrio), nonché un qualità attitudinale (nel caso di armonia). Ogni entità ha un ‘cosmos’ (in greco significa ordine ed è il contrario di caos), così che la nostra personalità può entrare in risonanza con la perfezione della natura. Alcune disfunzioni nel nostro corpo possono notarsi durante la stagione che corrisponde al suo elemento. Secondo la M.T.C ogni stagione dell’anno conferisce protagonismo a determinati organi (Zang) e viscere (Fu). Ogni stagione è collegata ad un elemento (la M.T.C., a differenza del TAO, ne riconosce 5, come già accennato).

I cinque elementi sono:

1) – l’acqua (associato all’inverno e al sistema renale- udito) – inverno

2) – il legno (associato alla primavera e al sistema epatico – vista) – primavera

3) – il fuoco (associato all’estate e al sistema cardiaco- parola) – estate

4) – la terra ( associata alla tarda estate e al sistema digestivo- gusto) – tarda estate

5) – il metallo (associato all’autunno e al sistema polmonare – olfatto) – autunno

Secondo la M.T.C. ogni persona ha un’intelligenza emotiva che trova la sua sede nell’intestino tenue, considerato il secondo cervello, in quanto contiene più materiale neuronale del midollo spinale. Ha relazione con il sistema elettrico che rende possibile i battiti del cuore: aritmie e palpitazioni possono esser provocati da problemi digestivi.

Il Ciclo Cheng (o di generazione) descrive il passaggio dà un movimento all’altro e riflette in particolare la condizione degli organi Yin. Il legno dà origine al fuoco, il fuoco dà origine alla terra , la terra dà origine al metallo , il metallo dà origine all’acqua e l’acqua da origine al legno.

Il Ciclo Ke ( o di controllo) individua una correlazione tra i cinque elementi che rappresentano i cinque sistemi presenti nel nostro corpo. Oltre a interagire tra di loro, vi è una forma di controllo a catena di modo che, se un sistema è debole, quello preposto al suo controllo può intervenire recuperando o evitando una situazione di squilibrio.

L’elemento legno, associato al sistema epatico (vescicola biliare, fegato, vista, muscoli), controlla l’elemento terra (rapporto nonno-nipote) del quale fa parte il pancreas, la milza, lo stomaco. Dal punto di vista emozionale, l’elemento legno presiede alla creatività, all’attitudine di una persona, nonché ai suoi bisogni in generale. Mantenere in equilibrio questo elemento legato al sistema epatico è fondamentale perché in linea di massima ha un grande potere anche su tutti gli altri elementi. L’armonia di tutti gli elementi è dovuta all’ equilibrio dell’elemento legno, che, dal punto di vista psichico, consiste principalmente nel porre attenzione ai propri bisogni, a far emergere la propria creatività, a dare coerenza ai nostri desideri evitando i conflitti interiori e ridurre la distanza tra quello che siamo/facciamo e quello che vorremmo essere/fare.

Per regolarizzare le funzioni digestive, la M.T.C. propone di agire sul sistema epatico, trovando soluzioni a livello emotivo, ovvero aprendo prospettive e cercando nuovi modi di liberare le emozioni attraverso la ricerca di un cambiamento a livello attitudinale.

Le anomalie relazionate all’elemento terra (sistema digestivo) segnalano relazioni ‘deficienti’ con le persone che rappresentano i nostri ‘nutrienti emozionali’. L’elemento terra ci aiuta ad inventariare le nostre relazioni, comprendere quando godiamo o soffriamo di esse.

L’elemento legno manifesta le sue disfunzioni , per esempio, nella tendenza ad esigere che la vita materiale sia come l’abbiamo sognata. Non si tiene conto che la realtà ha i suoi filtri e che questi ci distanziano dai sogni o dalle situazioni idealizzate. Le frustrazioni tendono a squilibrare energeticamente questo elemento.

L’eccellenza nel concretizzare i sogni, la qualità delle nostre relazioni e delle nostre attitudini si raggiunge mediante la presa di coscienza di sé, la formazione e l’apprendimento, con impegno continuativo che si può tradurre in simbiosi tra il potenziale e l’attitudine. La formazione è utile a cambiare attitudini autodistruttive e si può considerare un’auto conoscenza che aiuta a gestire la propria condotta. QUANDO IL SISTEMA EPATICO E’ IL PUNTO DEBOLE DELLA NOSTRA VITA, LA PRINCIPALE ATTENZIONE DOVREBBE ESSER POSTA NELLA ATTITUDINE.

Regolare l’attitudine, temperarla, modificarla. Una attitudine che persiste inappropriata può provocare una ciclotimia tra attività e passività (caos nell’organizzazione interna). Questo può generare sintomi al sistema cardiaco (aritmie) o al sistema osteo-articolare, muscolare (tendinite, rigidità).

Siccome il sistema polmonare – elemento metallo controlla l’elemento legno,

può venir in soccorso delle carenze attitudinali. Può aiutare a reinventarsi, sciogliere i vecchi schemi, abbandonare atteggiamenti/comportamenti autodistruttivi e stagnanti che pregiudicano la crescita, il percorso evolutivo.

L’elemento metallo vincola le persone a ciò che fanno. Questo elemento è equilibrato quando abbiamo la capacità di esprimere noi stessi. Equilibrio tra le nostre capacità e la loquacità con cui scegliamo di parlare di noi, come esprimiamo i nostri valori, le nostre eccellenze, talenti e meriti. La capacità di attrarre, sedurre e convincere riflette fedelmente l’equilibrio e buon stato del nostro sistema polmonare (polmone metaforico: marketing, pubblicità). L’organo (Zang) collegato all’elemento metallo è il polmone, il viscere (Fu) è l’intestino crasso. Attraverso la respirazione avviene la distribuzione del Ki in tutti i meridiani, ossigena le cellule e presiede alla salute della pelle. L’organo di senso collegato è l’olfatto.

L’elemento metallo è controllato dall’elemento fuoco, che favorisce l’apertura delle nostre relazioni con il mondo e l’arrivo di opportunità in sintonia coi nostri progetti e desideri. L’elemento fuoco, in stato di equilibrio, potenzia l’autostima e supporta l’idea positiva di noi stessi.

L’elemento fuoco è collegato al sistema cardiaco e all’intestino tenue. Incarna il potere decisionale, la fiducia, l’apertura al mondo, il ritmo, la sincronicità tra desiderio e realizzazione, la capacità di riconoscere i valori reali, l’amore per ciò che si fa, l’allegria. Secondo la M.T.C. la mancanza di allegria è il presupposto per la malattia.

Un buon elemento fuoco può rappresentare tutto questo, incluso la consapevolezza che gli altri possono vederci non secondo l’immagine che abbiamo di noi ma secondo i nostri valori e le nostre realizzazioni.Esso aiuta ad interrogarsi sulla onestà con noi stessi in qualsiasi situazione che viviamo o scelta che facciamo.

Una disfunzione di questo elemento può concretizzarsi quando siamo prepotenti, autodistruttivi, quando soffochiamo la persona amata o cerchiamo di cambiarla, quando lottiamo in maniera esasperata per un progetto. La forza con la quale agiamo spesso ostacola il corso degli eventi impedendone il suo naturale fluire. La forza si trasforma così in debolezza e genera una dissociazione tra emozioni e azioni. ‘Uno squilibrio dell’elemento ‘fuoco’ può condurre ad avere un’idea distorta di sé, ovvero una sovravalutazione, senza basi reali. Un elemento fuoco in equilibrio agisce attraverso le scelte del cuore e non della ragione, genera fiducia, equilibrio e amore per ciò che si fa. Rafforza il potere decisionale, l’autenticità.

L’elemento fuoco, secondo il ciclo KE – rapporto nonno-nipote – è controllato dall’elemento acqua (sistema renale), che interviene per smorzare gli eccessi e stimola a delegare, a saper chiedere aiuto. Un lavoro energetico sui reni e vescica può equilibrare un eccesso di fuoco (yang) che provoca la distorsione della percezione di sé.

L’elemento acqua regge la storia, l’evoluzione della persona, il suo passato ancestrale, la memoria, l’esperienza, l’archivio intimo, la biografia, l’energia creativa (jing), la fertilità, l’istinto sessuale.

La funzione renale troppo potenziata dà poco spazio al nuovo, è tendenzialmente conservatrice. In questo caso disturba il fegato che rappresenta l’innovazione, la creatività, l’agilità evolutiva, le nuove relazioni.

Nel caso contrario, se l’esperienza e la storia fossero poco valorizzati si avrebbero comunque disfunzioni (rene troppo debole) e questo si ripercuoterebbe nel modo in cui una persona proietta la sua immagine nella società: darebbe la sensazione di staticità, atteggiamento conservatore.

Le disfunzioni dell’elemento acqua si concretizzano nell’atteggiamento ermetico, freddezza emozionale, censura interna, rigidità di pensiero, rifiuto a scoprirsi o a lasciarsi andare a nuove attrattive o nuove relazioni. Al contrario, un eccesso nell’altro senso, ovvero, una passione bruciante, uno scoprirsi troppo, evapora e non lascia nutrienti.

Lo stress cronicizzato alimentato dalla paura (una delle condizioni emozionali associate ai reni) può dar luogo a litiasi e compromettere la funzionalità renale. La predisposizione alla paura è segno di un rene debole, in particolare quando la paura non è legata ad una situazione contingente ma quando si cronicizza alimentata dall’atteggiamento mentale di scarsa fiducia, di immaginazione negativa, di insicurezza cronica. In tal caso è più deleteria perché subdola.

Entrambi gli atteggiamenti da un lato di riserva e inibizione, dall’altro di eccessiva inquietudine cronicizzata lascian denutriti energeticamente, il cuore in primis e i reni.

Se ci facciamo la domanda ‘siamo soddisfatti della nostra vita?’ Quanto ci costa dare e darci? Potremmo accorgerci che sperimentiamo pigrizia anche di fronte a situazioni che desideriamo vivere. Il sistema renale (elemento acqua) fa capo anche alla scelta delle relazioni e allo stabilire legami con persone che rappresentano per noi “nutrizione” con l’aiuto dell’elemento terra (digestivo) fa chiarezza sulla qualità e caratteristiche delle relazioni. Le cattive relazioni scaricano l’energia del sistema renale e presuppongono uno spreco e dispersione di risorse ma un buon equilibrio dell’elemento terra, secondo il ciclo KE può dar chiarezza di valutazione e la forza di decidere di chiuderle.

Siccome il sistema renale è molto discreto, i danni avvengono in sordina e il sintomo si manifesta in ritardo (i primi sintomi restano inavvertiti).

Se si accumulano situazioni di squilibrio si accentua anche la paura all’apertura emozionale, alla responsabilità, al rifiuto. Si accentuano sentimenti di fallimento e risentimento. Tutto questo andrà a sabotare la nostra capacità di stabilire lacci affettivi. Qualsiasi persona che abbia un buon rene emozionale, si mostrerà gradevole o distante in relazione a ciò che realmente sente.

Il sistema renale è il luogo dove alberga la forza interiore di una persona, la sua linfa. Assieme al cuore, esercita e rappresenta un centro di controllo.

E’ preposto ai ricambi cellulari . Un rene sano ha la forza in sé di ‘trasmutare il piombo in oro’. Metaforicamente può essere considerato un ‘alchimista’.

Anche la nostra mente può esserlo. Per far questo e giungere ad una trasmutazione è necessario prender consapevolezza dei propri limiti/blocchi e sviluppare una percezione che permette di osservarli in maniera spassionata. Una volta integrati, la persona cambia influenzando anche l’ecologia delle proprie relazioni.

Un buon sistema renale stimola la interazione creativa che si stabilisce tra il vecchio e il nuovo.

Un sistema renale armonico favorisce cambiamenti profondi valorizzando l’esperienza e contemporaneamente si apre al nuovo. Un sistema renale disarmonico persevera in attitudini obsolete e rigidità mentale che si ripercuote anche nell’elemento legno (sistema epatico).

Una persona in equilibrio con l’elemento acqua e col sistema renale cura le proprie relazioni, i vincoli con la propria interiorità e ha una buona capacità di autocritica e di lettura della realtà. In una organizzazione tale equilibrio equivale alla stimolazione del talento delle persone, valorizzazione dell’attitudine piuttosto che del curricolo. Consiste nella capacità di incoraggiare lo sviluppo delle persone rendendole motivate.

Il sistema renale (elemento acqua) fa capo all’udito. Dalla forma dell’orecchio si può risalire alla storia di una persona (anche a quella intrauterina).

L’elemento acqua presiede alla produzione di midollo spinale, influenza la formazione e la qualità del sistema osseo.

Il sistema digestivo (strettamente legato al sistema immunitario) è composto di diverse sezioni che interagiscono tra loro. Affinché l’alimento sia assimilato deve passare attraverso varie fasi. La qualità della digestione è garantita dalla scelta del cibo, la modalità di preparazione, la masticazione. L’unica possibilità di ‘opzione’ cosciente è proprio la scelta degli alimenti e il modo in cui li mastichiamo. La masticazione è una fase importante per favorire le fasi successive della digestione. Una volta ingerito e digerito, l’alimento si trasforma in energia esogena. L’essere umano nel momento di nutrirsi mostra una certa predisposizione che lo porta a optare per un tipo di cibo o un altro a seconda dei suoi modelli culturali. Il sistema milza-pancreas ha il compito di trasformare l’alimento ingerito in energia e nutriente. Per la M.T.C. l’alimentazione è di per sé medicina, pertanto deve essere assunta con attenzione e consapevolezza. Il sistema milza-pancreas-stomaco (elemento terra) estrae il nutriente e lo conduce al torrente sanguineo affinché sia portato al resto degli organi. La M.T.C. sostiene che questo sistema è incaricato di elevare sul piano mentale l’energia sottile contenuta in ciascun alimento, per nutrire le nostre facoltà intellettive. E’ implicito che una buona alimentazione va a ripercuotersi positivamente tanto sul nostro corpo che sulla nostra mente. Lo stato mentale in cui mangiamo ha la sua importanza nella qualità della digestione e del processo di trasformazione degli alimenti. Una masticazione impulsiva e affrettata potrebbe determinare una digestione caotica e confusa che finirebbe per influenzare negativamente il rendimento delle nostre facoltà intellettive. La sensibilità umana può arrivare a metabolizzare l’ansia sotto forma di disordini gastrici che possono sfociare in confusione, inefficacia, torpore, debolezza.

Il sistema milza-pancreas interviene nella produzione di sangue in quanto governa l’estrazione e distribuisce i nutrienti sia a livello fisico che energetico. La mente, attraverso gli organi digestivi capta la qualità dell’informazione contenuta negli alimenti e sente le differenze tra un alimento appropriato alle necessità energetiche dell’organismo e quello che risulta perturbarle. Il pancreas ha inoltre una funzione importante: quella di regolare il glucosio nel sangue. Il sapore dolce è connesso all’elemento terra e la M.T.C. lo associa alla quinta stagione dell’anno (tarda estate). Un eccesso di questo sapore può danneggiare il pancreas, il quale sottomette il corpo ad una decadenza prematura, alla pigrizia e alla confusione. Inoltre influenza negativamente, rallentandoli, i processi digestivi e mentali. Il diabete è una malattia del pancreas la cui conseguenza sull’organismo è quella di minacciare la vista, secondo la M.T.C., cassa di risonanza del sistema fegato-vescicola biliare. L’equilibrio/disequilibrio del sistema milza-pancreas è correlato anche alla salute dentale (la bocca in generale). I denti fan parte del sistema osseo controllato dai reni ma nello stesso tempo del sistema digestivo, in quanto addetti alla masticazione.

Disequilibri del sistema digestivo provocano disarmonia dell’elemento terra e si manifestano sotto forma di : umori oscillanti, mancanza di attenzione, alterazioni nella produttività e facoltà intellettuali. Dal punto di vista emozionale l’elemento terra, a cui il sistema digestivo è strettamente connesso, quando è in armonia rafforza la facoltà della persona di valutare con chiarezza il valore delle relazioni e quanta qualità aggiungono o tolgono alla propria vita. La qualità attitudinale di un elemento terra in equilibrio è la determinazione, il proposito. La sua emozione negativa è il pensiero ossessivo, la preoccupazione.

La M.T.C., come accennato precedentemente, riconosce nell’intestino tenue la sede dell’intelligenza emotiva (il nostro secondo cervello). L’intestino in generale è particolarmente sensibile al disordine sia fisico che emozionale. L’elemento legno (sistema epatico) controlla e interviene negli squilibri del sistema digestivo stimolando la libera espressione delle emozioni, l’apprendimento di nuovi stili di vita. Come l’elemento fuoco, l’elemento legno può essere considerato ‘trasversale’ in quanto le emozioni prima di giungere a influenzare i singoli organi/viscere ad essi collegate, vengono filtrate da cuore e dal fegato che hanno la funzione di ‘supervisori’.

SHIATSU= BALSAMO PER CORPO FISICO –EMOZIONALE – MENTALE

La saggezza orientale intuitivamente sapeva che la bellezza risiede nella ‘sovrana semplicità’, come la salute. Lo shiatsu, è una sovrana tecnica della semplicità, di quelle che fanno accadere le cose, creando movimento, aprendo porte. Come lo ‘Shin do’, antica tecnica taoista, attraverso il tatto ‘con-tatto’, lavorano sui tre Tan Tien, le porte di accesso ai tre focolai alchemici del corpo, creando comunicazione tra i tre diaframmi fisici per giungere agli strati emozionali più profondi. Nella fisiologia occidentale i tre Tan Tien sono i diaframmi, le cui attività sono strettamente collegate con il buon funzionamento degli organi interni e dei rispettivi visceri. Quando questi diaframmi, rilassandosi, raggiungono un movimento sincrono si ha l’integrazione dei Tre Tan Tien, ovvero l’armonia. Al contrario, quando non comunicano tra loro, c’è una situazione di stasi che può essere sbloccata attraverso leggere pressioni/ascolto.

La prima porta è il Tan Tien inferiore – Mare della Vitalità’, energia del diaframma pelvico, jing, energia ancestrale, sessuale- Punto 6 Ren Mai (meridiano straordinario Vaso concezione). Questo diaframma si estende tra l’osso pelvico (anteriormente) e l’osso sacro (posteriormente) ed è anche la base della cavità pelvica contenente i visceri: l’intestino tenue, il grosso intestino, la vescica. E’ questo il diaframma che con il suo movimento tonifica il fegato, la vescicola biliare, la milza, il pancreas, i reni, gli organi riproduttivi. Quando le energie di questo Tan Tien sono bloccate, l’agire fisico viene inibito, così come può essere inibita la fertilità, la sessualità.

La seconda porta è il Tan Tien mediano – energia del fuoco dei sentimenti, delle emozioni sottili, diaframma toracico – Punto 14 Ren Mai – Gran Palazzo (punto MU del cuore)- Quando le sue energie sono inibite viene a meno la capacità di esprimere liberamente le emozioni.

La terza porta è il Tan Tien superiore, ha la sua sede nella zona dell’Atlante (prima vertebra cervicale)- Punto 15 Du Mai (meridiano straordinario Vaso Governatore) la Porta del mutismo; essa rappresenta l’accesso all’energia mentale, quella più raffinata in quanto la testa è ritenuta la porta dell’energia spirituale. In questa sede, il lavoro energetico facilita un cambiamento di coscienza, l’accesso al nostro sé superiore, al linguaggio della nostra anima.

Stimolando i tre Tan Tien si produce un contatto con l’inconscio corporeo, mentale ed emozionale. E’ scientificamente provato che le cellule hanno una memoria (si parla di memoria cellulare indipendente). La prova è che, anche quando ci viene asportato un organo, quell’ organo continua a farsi sentire, può produrre dolore anche in sua assenza. Il corpo non è solo la sede dell’inconscio mentale e fisico ma anche quello delle memorie del tessuto psico-affettivo. Lavorare sul corpo attraverso i canali energetici / tsubo può far emergere vissuti emozionali, blocchi originati da traumi che, affiorando alla superficie, trovano una via d’uscita e una forma di liberazione nel momento stesso in cui si prende coscienza di questi e si accetta di entrare nel loro flusso, attraversandoli senza paure.

Nella ricerca del piacere e nella fuga dal dolore l’organismo umano indirizza lo stress laddove più facilmente lo può contenere. L’espressione corporea diventa ‘segno’ dell’emozione o del turbamento che ne è all’origine se correttamente compresa dall’interlocutore.

Ampliando la respirazione affiorano forti emozioni che ci rimettono in contatto con quel turbamento. Le tensioni muscolari indicano un preciso atteggiamento anche psichico nei confronti della vita. Le emozioni trattenute, ovvero non espresse, si insinuano nel corpo in modo subdolo. Sono ‘tossine psichiche’, mine vaganti che prima o poi si trasformano in sintomo. L’unico modo per liberarsene è riconoscerle e viverle: una rabbia va espressa, una paura va riconosciuta e attraversata fino in fondo, una malinconia va ascoltata fino a risalire alla sua origine e cercare di capirne le cause. Un pianto va stimolato e accolto, non come una debolezza ma come una maniera di manifestare un disagio o una gioia. Gli effetti dello Shiatsu possono essere simili a quelli prodotti dalla bioenergetica e dalle intuizioni di Reich e Lowen, che attinsero molto dalle culture orientali nell’elaborare le loro teorie.

Il carattere di una persona corrisponde alla struttura del suo ‘ego’, rappresenta la sua maniera di rapportarsi con se stesso e col mondo. Il sintomo è il risultato del modo che ognuno ha di ‘percepire, ‘reagire’’ ‘agire’, ‘pensare’, relazionarsi. Un ‘sintomo’ non è altro che il prodotto di un pensiero che suscita una emozione (negativa o positiva a seconda del pensiero che la provoca). Ogni tensione muscolare contiene la storia e il significato della sua origine. Dissolvendola si libera energia. Il blocco dell’energia vitale che causa il sintomo può, altresì, derivare da un trauma o dal perpetuarsi di una stato di frustrazione/stress.

Reich definì sette segmenti del corpo : oculare, orale, cervicale, toracico, diaframmatico, addominale, pelvico e perfezionò tecniche di intervento come l’ampliamento della respirazione, il massaggio, la pressione, il movimento etc.. Reich ha sicuramente attinto e rielaborato la pratica Taoista AKI NO KAZE, pratica di sblocco dei 5 anelli che ha definito segmenti e ai quali ne ha aggiunti due.

La prima innovazione introdotta da Reich riguarda la priorità data dall’esplorazione delle resistenze e dei metodi per superarle. La seconda innovazione riguardo l’analisi del carattere quale insieme strutturato di resistenze.

Il contatto fisico era per Reich un importante agente terapeutico. Questo lo è anche per la M.T.C. da cui lo Shiatsu attinge, tanto che il massaggio in generale e qualsiasi tecnica che lavora sull’energia è considerata una tecnica per l’immortalità, oltre alla meditazione. Nel Giappone dei tempi moderni lo Shiatsu viene considerato anche un sostitutivo del contatto affettivo, che nel mondo di oggi risulta essere pressoché assente.

Tutti noi abbiamo bisogno di emozioni come di cibo. Ma abbiamo bisogno anche di sviluppare la capacità di attuare una forma di ‘ecologia emozionale’, evitare le contaminazioni psichiche che si insinuano nel corpo cambiandone la chimica. Il che vuol dire esprimere, ovvero, spremere fuori (motore sano). L’emozione diventa tossica quando la reprimiamo. Il pericolo delle emozioni sta nel fatto che ciò che inizia come piacere spesso finisce come dolore, lo dice anche una canzone di Whitney Huston dal titolo ‘One moment in time’, parlando della consapevolezza e della ricerca del sé più profondo …’I broke my heart for every gain, .to taste the sweet, I faced the pain..’.

Le emozioni sono energia, manifestazioni naturali di correnti della forza vitale. Emozione è il calore di un abbraccio. Noi comunichiamo con il tatto: la stretta di mano, la pacca sulla spalla, la carezza. Non potremmo vivere senza toccare o essere toccati. Abbiamo bisogno di contatto per la sopravvivenza e lo Shiatsu può avere una funzione sostitutiva delle carenze affettive. Pensiamo agli anziani che hanno perso la memoria dell’ultima carezza ricevuta e la ritrovano già dal primo incontro con lo Shiatsu e col suo contatto amorevole.

Tutti gli stati mentali hanno delle corrispettive sensazioni corporee alle quali si accede tramite la sensazione e l’emozione. L’emozione in se stessa ha ritmi semplici e naturali di movimento e quiete. E’ necessario restarne al centro senza alimentare pensieri su di essa; viverla consapevolmente in assenza di giudizio. L’esperienza dell’emozione libera apre una nuova via ai sensi, a un organismo sano e vitale, a un cuore aperto e amorevole, a un profondo senso di unità con la vita. Consentire all’energia di fluire liberamente è più importante che dirigerla (TAO). Per il corpo è importante restare nell’emozione, vivere, percepirne il moto. Al contrario è distruttivo analizzarla, trattenerla, contenerla, respingerla (rabbia, paura, pianto, frustrazione, vergogna, invidia etc). Negare un’emozione vuol dire dirigere l’organismo verso la chiusura o l’esclusione del flusso emotivo. Le emozioni ci collegano direttamente con il battito del cuore, la fitta nelle viscere, l’affiorare delle lacrime, le contrazioni muscolari. Il movimento dell’energia emotiva porta faccia a faccia con la sensazione temporanea di perdita di controllo. Le emozioni sono in fondo energia che cerca sbocco ed espressione, quando si trattengono o si prova ad ingabbiarle, si formano dei blocchi a livello fisico. Al completamento di un ciclo emotivo l’organismo è calmo e vulnerabile. Non opporre resistenza alla rabbia, al dolore, o altro, è una sana abitudine. Quindi, non chiudiamo i nostri cuori, il nostro sentire va espresso, con coraggio, senza giudizio e senza vergogna. Proviamo emozioni! Lasciamoci andare! Sblocchiamo il nostro respiro, diveniamone consapevoli e accompagnamolo, osservandolo. Durante l’inspirazione il diaframma si abbassa creando pressione sugli organi addominali; durante l’espirazione il diaframma si solleva diminuendo la pressione sugli stessi organi. Con ogni movimento respiratorio avviene una trasformazione dello spazio interno. Siamo una forma nuova ad ogni istante, ad ogni movimento, dopo ogni trattamento Shiatsu. Ogni movimento corporale che esprime lo stato d’essere di una persona nel mondo è governato dalla respirazione. Un certo tipo di respirazione può rivelare, per esempio, la manifestazione sintomatica di un conflitto inconscio. La respirazione comunica l’angoscia, il vissuto di momenti d’amore, l’ansia, la paura, la rabbia, la passione.

Narciso non respirava mai: petto soffocato, spalle ricurve, sterno incavato. Noi ci relazioniamo con l’ambiente tramite la respirazione, che diventa il prototipo della comunicazione. Le persone incapaci di attuare uno scambio affettivo non respirano. Il diaframma è teso, bloccano la libera comunicazione tra le viscere e il cuore, generano separazione tra torace e addome.

Lo Shiatsu, incarna la filosofia Taoista e le riflessioni di Reich sulla bioenergetica, anch’esse emerse da uno studio e da un’elaborazione delle tecniche orientali. La forza di entrambi sta nella capacità di liberare il corpo dalle tensioni psico-fisiche, senza azioni di forza, neutralizzando anche il sistema endocrino, che è direttamente bersagliato dalla reazione chimica provocata dai nostri pensieri>preoccupazioni>emozioni. L’incontro tra Tori e Uke è un atto comunicativo che si sviluppa anche attraverso la sincronizzazione del respiro.

Tori non fa la pressione, diventa la pressione e lo shiatsu , semplicemente ‘accade’ – WU-WEI è l’azione senza azione. Un’azione che richiede morbidezza in zone jitzu (calde e di spasmo) e durezza in zone di vuoto (kyo), atoniche e fredde. Il movimento che genera la pressione o il semplice contatto interviene sul Ki, stimolando riequilibrio energetico, di cui beneficiano gli organi interni e le funzioni psichiche connesse, nonché il tono muscolare, la voce, i pensieri, le azioni e le reazioni. Le condizioni in cui agisce lo Shiatsu sono espresse e sintetizzate dai seguenti concetti:

KU-DOKU = beneficio, atteggiamento mentale di riuscita, eleganza e stile, che esclude la forza muscolare e la fretta.

MU-SCHIN = assenza di pensiero e di preoccupazione per il risultato.

WA-ZA = ripetizione (ipnotica), tecnica spontanea.

HARA-GEI = l’arte dell’addome, dell’istinto viscerale, dell’intuizione, che implica un approccio irrazionale non mediato dal ragionamento ma dallo scambio di sensazioni. Il risultato più alto a cui miriamo in questo IV stadio di apprendimento Shiatsu-do.

Quindi, prima di occuparci dei mali fisici dei nostri Uke, diamo loro la possibilità di raccontare la loro storia, permettendoci semplicemente di osservare , poi sintonizziamoci col loro respiro e con le loro emozioni, portando attenzione laddove qualche dettaglio attira le nostre mani, e proviamo ad entrare nel flusso, per accompagnarli, nello spazio di un’ora, in un bel viaggio di conoscenza della propria mappa. Con l’aiuto di Uke, scopriremo anche la nostra e ogni viaggio sarà diverso, ma sempre caratterizzato dall’ascolto della sensazione e non dalla ricerca della perfezione. Cosi , alla fine del viaggio, ci ritroveremo entrambi con il senso di leggerezza di chi lascia uscire tensioni e da un momentaneo senso di torpore quasi ipnotico ci risveglieremo freschi di una nuova energia e di un nuovo modo di rapportarci con il nostro microcosmo e con l’universo intero.

La M.T.C., musa ispiratrice del nostro Shiatsu, è una medicina preventiva, energetica e insieme rappresentano una forma di arte che ristabilisce energia per sintonizzare i ‘soffi’ dell’uomo con quelli dell’universo. Il benessere dell’uomo non può sussistere senza la connessione armonica con il tutto(come sostiene la dottrina Taoista) e ciò non accade per miracolo ma come risultato di un percorso evolutivo nel quale la saggezza del ‘fluire’ ci accompagna amorevolmente ad ogni azione, ad ogni pressione, ad ogni reazione, ad ogni respiro.

Come recita il Tao “La vita positiva è una scelta. Quando i tuoi valori saranno giusti, essa fluirà in una autentica perfezione”

E come recita un vecchio proverbio cinese, per giungere a questo traguardo occorre: “Tenere fredda la testa, caldo il cuore e grande la mano”.

GASHO’

Bibliografia:

– Strategie di Shiatsu (Mario Vatrini)

– Filosofia della Medicina Tradizionale Cinese (C. Larre, F. Berera)

– Il Libro completo dello shiatsu ( Toru Namikoshi)

– Atlante di agopuntura (Hoepli)

– Acupuntura japonesa (Dra M. Hashimoto)

– Biologia delle credenze (Bruce Lipton)

– Conferenze ‘Biosalus’ – Urbino ed 2011 e 2012

– Shiatsu y movimento (Bill Palmer – David Ventura)

– Empresas que sanan (G. Gutrérrez)

– Il Tao della fisica (F.Kapra)

– La bioenergetica (Luciano Marchino)

– Il potere di adesso (Eckart Tolle)

– Anima e Corpo (rivista)

– Cuerpo y mente (rivista)

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