medicina tradizionale cinese: l'origine e la saggezza

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Medicina Tradizionale Cinese tra Taoismo e Confucianesimo

La medicina cinese è una saggezza che ha attinto da altre realtà.  Le più significative influenze si posso trovare nei testi Vedici (5000 a.c.) che codificano quella che è  considerata la più antica scienza medica , l’Ayurveda (Conoscenza della vita).

Marco Polo  ha avvicinato la tradizione occidentale a quella orientale per la prima volta, facendo conoscere le filosofie che hanno dato origine alla moderna M.T.C. L’incontro tra Lao Tze (taoismo) e Confucio (confucianesimo),  grandi pensatori del VI secolo a.c., ha unito due diverse visioni del mondo,  dando maggior spessore e fascino  al pensiero orientale.

Alla base del TAOISMO sta il  concetto di dualismo yin – yang, secondo cui l’incontro tra due opposti fa nascere la realtà. L’uomo, così come l’Universo, nasce dal combinarsi di due ‘soffi’, tra cielo e terra. Due realtà si compenetrano creando una realtà unica, che può generarsi solo dalla presenza dei due opposti. Ogni realtà contiene il suo contrario: il buio – la luce, il giorno – la notte, il freddo – il caldo etc. Risulta difficile dare una interpretazione-traduzione corretta del Tao. Però si può azzardare una affermazione che rimanda all’animo taoista: ‘Un uomo spogliato di sé è compagno del TAO’. Presumo che alluda a un uomo liberato dai meccanismi difensivi dell’ego. Un uomo che fluisce con l’universo. Nel Tao scompare la separazione io-tu e rimane solo l’espressione di una armonica relazione con il tutto. Dall’incontro delle due forme di energia che rappresentano il Tao, Yin e Yang, nasce l’infinito che tutto pervade. I due aspetti che ne  danno origine  sono aspetti complementari, necessari l’uno all’altro. Yang è luce (sole), espansione, dinamismo, calore, apertura, cielo  (energia in movimento discendente). Yin è buio (luna), contrazione, calma, freddo, nascosto, terra, energia in movimento ascendente).  Secondo i principi taoisti tutte le cose sono in continuo divenire per il passaggio continuo da uno stato al suo opposto: le cose fredde si scaldano, il caldo si raffredda,, l’umido si secca, ciò che è arido inumidisce. Il buio al suo picco diventa luce, il troppo caldo fa venire i brividi, il troppo freddo ustiona. Ogni aspetto al suo apice diventa il suo contrario, in un continuo divenire, come il giorno e la notte, la luce e il buio.

Eraclito aveva un’anima taoista nell’affermare che “ tutto scorre e l’intera realtà è come un fiume in cui non è mai possibile bagnarsi due volte”. Questo divenire ha in sé una stabilità, la complementarietà degli opposti.

Per l’ideale confuciano i talenti e le virtù stanno alla base della buona azione.  Il pensiero Taoista non contraddice questa visione ma si concentra più nel raggiungimento dell’unità con l’universo, cerca la simbiosi con la natura, senza dualismi, attraverso la meditazione, la contemplazione, il distacco dal materiale e la capacità di fare il vuoto. Il Tao è la filosofia che sostiene il non agire, o meglio ancora , l’agire senza sforzo, il fluire coi ritmi della natura, per raggiungere la pace, la longevità, l’immortalità. Wu-Wei, è il termine che indica l’azione non provocata, l’azione che ‘accade’, non con tensione o sforzo fisico  ma con spinta interiore, per semplice impulso spirituale. Azione che si arricchisce quando trascende la preoccupazione per il risultato,  e che si traduce in un  ‘lasciar che sia’. Per i taoista il mondo è un santuario, una grande dimora, dove ci si muove alla ricerca del vero significato di noi stessi e dell’universo, macrocosmo in cui ci rispecchiamo. Mirare alla saggezza significa considerare ciò che è stabile, permanente, immutabile, significa riconoscere la transitorietà della gioia e del dolore (che sono solo reazioni al nostro modo personale di vivere le situazioni, i bisogni e i desideri). Il taoista cresce attraverso l’esperienza, elaborandone il senso, cogliendone il messaggio,l’insegnamento, il significato, trasformandolo in conoscenza, quindi, trasmutando. La via del Tao è la via della conoscenza che porta al  ‘divenire’, alla scoperta del mondo interiore.

L’ideogramma del Tao viene tradotto :  ‘arte del re’

Questo rimanda ad una frase di Paracelso presa da Orazio: ‘Non sia schiavo degli altri chi può essere signore di se stesso’.Questo significa che il Tao è un cammino di conoscenza silenziosa, di ascolto, che  intende guidare l’individuo verso l’equilibrio col mondo attraverso una trasmutazione alchemica il cui risultato  è  il divenire ‘principe di se stessi’. Il Tao è una saggezza millenaria dalle origini incerte, che non riconosce lo stato cinese attuale. Un vero Taoista è un integralista (laico o religioso che sia). La trasmutazione, secondo questa filosofia rappresenta il mutare attraverso qualcosa, un cambio radicale che fa acquisire nuove caratteristiche sia fisiche che di pensiero. Trasmutare la paura in coraggio, le aspettative, le emozioni, il modo di vivere, attraverso un cammino. In questo senso, anche Gesù era un taoista quando diceva: ‘Conosci te stesso e la verità ti renderà libero’. Il Tao considera quattro tappe importanti nella vita di un uomo: l’infanzia, dove il volere è ‘uno’, non c’è dualità ma armonia,  ‘stupore infantile’, ordine e virtù; l’adolescenza, dove le passioni e i desideri prendono il sopravvento e la virtù declina; la vecchiaia, dove le passioni e i desideri si smorzano, il corpo diviene lento e si appesantisce, si recupera, in parte la virtù dell’infanzia; con la morte si ritorna all’origine, all’uno.

Processo  alchemico che separa e riunisce continuamente,  il Tao non dà certezze su niente. Tutto è relativo. Tutto scorre. Lao Tze, il suo precursore diceva: ‘la mia casa è ovunque’,  per indicare un fluire precario, senza punti fermi.

L’unico punto fermo è la dualità tra terra e cielo (yin e yang)  e la presenza dei 4 elementi (rispetto alla tradizione cinese non riconosce il metallo). Per i taoisti gli elementi sono forze che muovono le sostanze.

Alchimia occidentale: dal caos nasce mercurio-sulfur

Alchimia orientale: yin – yang

I taoisti cercano l’immortalità, la lunga vita interiore. Tante cose in poco tempo. Crescono attraverso la ricerca, l’ascolto, la conoscenza, raggiungendo il proprio centro. L’equilibrio ideale Taoista è la manipolazione dello spazio e del tempo, il capire quando è il momento di fare una cosa o di aspettare (sincronicità). Il taoista ascolta e vive i ritmi della natura. Attraverso questo atteggiamento si fa re di se stesso trasmutando il piombo in oro (ovvero si libera dalla pesantezza dell’impossibilità di raggiungere ciò che vuole (piombo) per inseguire la propria realizzazione (oro). Trasformare il piombo in oro è diventare signori di se stessi, processo che passa anche attraverso il liberarsi dalle maschere, dalla schiavitù della finzione. Questa trasmutazione rende liberi. L’atteggiamento taoista consiste  nell’assecondare, non forzare le situazioni, aspettare che il momento propizio maturi. Questo significa sostanzialmente trasmutare le forme pensiero, assecondare la forza degli eventi. Di fronte alla gioia il taoista comprende che è imperfetta, che dipende dal momento e dalle circostanze. Che trae la sua apparente esistenza dal contrasto col dolore. Vede Tao (amore incondizionato) in tutte le cose, è un tutt’uno con ciò che esiste, è in intimità con la natura  e con se stesso. E non ha paura della morte, in quanto viene trasmutata dalla consapevolezza che vita e morte sono due fasi di uno stesso movimento.

La legge di causa-effetto (karma) di matrice buddista, non è in linea con i concetti taoisti. Il pensiero buddista è propenso a provocare gli eventi, a dirigerli, anche attraverso la preghiera.

Per il taoista la preghiera ha un unico scopo: di aiutare  a fondersi con il tutto,  per avvicinarsi all’equilibrio, al diventare, come diceva Paracelo ‘Re di se stessi’

Il CONFUCIANESIMO, l’insegnamento di Confucio (551- 479 a.c.) fu esclusivamente orale (quello che si trova di scritto relativo alla sua filosofia è opera dei suoi discepoli). Egli era convinto che la verità si possa cogliere concretamente nelle singole situazioni, limitandosi a osservazioni e riflessioni. Il suo pensiero era basato sulla restaurazione degli antichi  valori morali e dei rituali del passato. Egli sosteneva che per salvare la società bisogna salvare l’uomo. Concetto fondamentale : ‘vi è governo quando il principe si comporta da principe, il ministro da ministro, il padre da padre, il figlio da figlio’. Chun-tzu, era il termine che indicava ‘l’uomo saggio perfetto’, l’uomo che mirava  principalmente a perfezionare la propria persona.  Confucio esprimeva con due termini chiave il suo concetto di evoluzione dell’uomo:

a) – la parola ‘jen’ alludeva ad una virtù che per esser raggiunta nel suo risultato finale (amare gli uomini, conoscere gli uomini) doveva passare attraverso il rispetto, la magnanimità, la sincerità, la benevolenza. Chi rispetta non offende, chi è sincero ottiene la fiducia degli altri.

b) La parola ‘li’ allude ad una dottrina morale che si fonda sul principio di armonia nei rapporti umani. Il governo è opera di ciascun cittadino che osserva i buoni rapporti con gli altri. Per far questo bisogna rettificare i nostri cuori, curare la propria vita personale e porre ordine nella propria via famigliare, società in miniatura.

Se Confucio sognava un’umanità perfetta, frutto dell’amore, dell’educazione e dello studio, era anche convinto che questo potesse avvenire  solo con l’aiuto del cielo. Il suo legame col Tao, la legge cosmica, consiste  proprio nella convinzione che per seguirla l’uomo doveva praticare il ‘li’. Il suo insegnamento era più esortazione che teoria e pur non atteggiandosi a profeta, la sua umiltà lo rendeva grande maestro,  quando affermava : ‘io tramando, non creo’.

E’ tra queste due importanti correnti di pensiero che si è maturata la moderna M.T.C., che  ha sempre attinto dal passato, anche dopo l’avvento della medicina occidentale, datato intorno al 1840 d.c.

Nel 1979, per la prima volta in occidente la  O.M.S. riconosce la validità della Medicina Cinese, in particolare dell’Agopuntura (che ha il merito di rendere famosa  la MTC). Attraverso l’ago si penetra lo spazio ‘cavernoso’ che ci permette di entrare in un’altra dimensione, attivando energia attraverso una scossa elettrica che si dirama lungo il meridiano (canale energetico). Nel medio evo, in una maniera più rudimentale, già si osservavano i principi dell’agopuntura. Per  esempio si utilizzavano le sanguisughe secondo la mappa dei punti energetici di agopuntura.

Per la medicina tradizionale cinese tutto è medicina:  non si distingue tra cibo e farmaco. Il cibo è considerato un rimedio. Anche l’emozione positiva è considerata un farmaco potente. Le emozioni curano e prevengono, basta gestirle esprimendole. Altri aspetti della prevenzione sono:

–         il respiro

–         lo stile di vita (incluso sana alimentazione)

–         il movimento

–         l’acqua

Alla base della medicina tradizionale cinese vi è l’importanza del rapporto dell’uomo con la natura, del vivere secondo i suoi ritmi  mantenendo l’equilibrio dei cinque elementi (acqua, fuoco, terra, metallo, legno) ognuno dei quali è collegato a un organo e a un viscere corrispondente all’organo stesso (la cui attività si svolge secondo un ciclo dell’energia dove ognuno di questi ha uno spazio di massimo movimento di  due ore  nell’arco di una giornata).

Per molto tempo la M.T.C. viene considerato un fenomeno antiscientifico in quanto basato su dati empirici. L’incontro con la medicina occidentale nel 1840, ne ha determinato la crisi (il trattamento di certe epidemie coi metodi occidentali dava risultati più rapidi ed efficaci). Secondo i principi Taoisti, l’universo viene spiegato, come il frutto del combinarsi tra forze celesti e terrene. Da qui, la convinzione che la sola realtà è il ‘Qi’ in tutte le sue trasformazioni. La vita produce, mantiene, e consuma energia. Il corpo, secondo la tradizione cinese è l’universo in miniatura, attraversato da canali (meridiani) che collegano insiemi di funzioni (Zang =organi pieni  Fu=visceri). La Medicina cinese è una medicina energetica, considera solo le patologie funzionali. C’è equilibrio quando si stabilizza armonia fra le diverse funzioni (organi e viscere) e quando l’uomo  è in sintonia con la natura e l’universo stesso, prodotto dall’incontro dell’energia yin (terrena) e yang (celeste). Il rimedio non fa altro che ripristinare l’ “armonia del soffio”, ovvero il movimento vitale che si libera, circola, il ‘qi’ primordiale che torna alla radice.

L’evoluzione della M.T.C. nei secoli può essere considerata secondo le seguenti tappe:

–         20100-1100 a.c. : Medicina Ancestrale, ovvero, la causa principale della malattia è il dispiacere degli antenati. Il rimedio: ingraziarsi gli antenati attraverso i riti.

–         1100 – 476 a.c. : Medicina Demoniaca, ovvero , la causa della malattia era l’attacco demoniaco. Il rimedio: l’esorcismo dei demoni attraversi i riti.

–         476-221 a.c.: emergono le teorie base della moderna  M.T.C., categorie del ‘qi’ yin e yang, la teoria  dei 5 elementi (movimenti) vengono codificati i concetti, le mappe dell’agopuntura, che diventano un sistema organico già dal 300 a.c.;

–         100-300 d.c. : si sviluppa la fitoterapia, distinguendo i rimedi in piante calde (per malattie fredde) e piante fredde (per malattie calde);

–         500 d.c. : vengono messi a punti 52 rimedi per diversi malesseri.

Nell’epoca moderna la M.T.C. considera i seguenti metodi diagnostici:

–         analisi visiva: color della pelle, rughe, callosità, nei, conformazione scheletrica e muscolare;

–         ascolto: rumori, odori, il modo di parlare , polso ( modo di pulsare);

–         osservazione: lingua, gestualità;

RIMEDI:

–         massaggio (tuina’)

–         ginnastica medica  (chi  kung, tai chi)

–         fitoterapia

–         agopuntura

TECNICHE DI LONGEVITA’

–         meditazione

–         visualizzazioni

–         contemplazione

–         respirazione consapevole (visualizzando organi o visceri)

–         arte (musica, poesia, calligrafia etc per sviluppare la creatività).

La M.T.C. riconosce i fattori patogeni esterni ma considera l’organismo in grado di contrastare le malattie mediante capacità di reazione intrinseche. Il valore della prevenzione è uno dei punti chiave della M.T.C.

I  6 fattori esterni causano in genere malattie acute e sono: il vento, il freddo, il calore, il fuoco, l’umidità, la secchezza. I sette fattori interni che provocano, al contrario, malattie croniche sono le  emozioni, espressioni intime di una tensione (l’assenza di gioia è considerata il principio di una malattia in attesa di sintomo). La gioia può esser causa di malattia in due situazioni, quanto è improvvisa, in quanto squilibria lo shen del cuore, e quando indica una vita di eccessi.  Le altre emozioni sono la collera/rabbia, la tristezza, l’ossessione, la preoccupazione, la paura, lo spavento/panico.

Esempio: quando il cuore è in preda a stimoli  esterni  eccessivi, si fuorvia, proposito (milza) e volere (reni) si disorganizzano, turbamenti e disordini emotivi sconvolgono la persona. L’asse cuore-milza-reni si altera.

Esempio: una rabbia trattenuta provoca sintomi di stagnazione – eccesso di yang (jitsu= pieno). Dal punto di vista psichico possono verificarsi i seguenti sintomi:

esaurimento, depressione, mal di testa cronico, vertigini, ronzii all’orecchio, macchie sul  collo, ridotta capacità di giudizio e lucidità, portando squilibri anche nel sistema renale (elemento acqua che genera elemento legno).

TEORIA DELLE CORRISPONDENZE:

Consiste nella catalogazione della realtà secondo la legge dei 5 elementi o 5  movimenti., 4 punti  cardinali:

–         ELEMENTO LEGNO : fegato e vescicola biliare

Punto cardinale : est

Sapore : acido

Stagione: primavera

ELEMENTO FUOCO: cuore e piccolo intestino

Punto cardinale: sud

Sapore: amaro

Stagione: estate

ELEMENTO TERRA: milza/pancreas, stomaco;

Punto cardinale: ovest

Sapore: dolce

Stagione: tarda estate

ELEMENTO METALLO: polmoni

Punto cardinale: ovest

Sapore: piccante

Stagione: autunno

ELEMENTO ACQUA: reni

Punto cardinale: nord

Sapore: salato

Stagione: inverno

LEGGE DI GENERAZIONE SHENG:

legno       > fuoco

fuoco      > terra

terra       > metallo

metallo   >acqua

acqua     > legno

Secondo questa legge : un fegato (legno) carente  (yin) necessita una tonificazione dell’organo madre (reni – acqua). Al contrario, un fegato in eccesso ( yang)  presuppone un drenaggio del cuore (fuoco) che rappresenta l’organo figlio. Simbolicamente parlando: se il fiume scorre lento vado a monte a rimuovere l’ostacolo, l’ostruzione. Se scorre troppo, preparo il percorso nel tratto a valle, affinché l’impeto trovi il suo spazio e ripristini un ritmo regolare.

LEGGE DI DOMINAZIONE DEL KE

Secondo questa legge, ogni elemento sottomette il movimento (elemento) nipote ed è sottomesso dal movimento nonno. Ciò significa che:

legno         controlla   >terra

fuoco        controlla   >metallo

terra         controlla  > acqua

LEGNO (fegato), influenza tutti gli altri elementi in quanto rappresenta il presupposto per l’armonia dei cinque movimenti. Il fegato rappresenta inoltre il centro psichico preposto alla coscienza di sé, della realtà, l’attenzione ai propri bisogni, alle proprie attitudini, l’impegno, la creatività, la capacità di realizzare i sogni, l’apprendimento (è la conoscenza che porta alla saggezza > armonia).

EMOZIONE  che squilibria l’elemento legno (fegato): rabbia/ira/frustrazione, l’incapacità di avvicinarsi ai propri sogni, l’attitudine sbagliata

FUNZIONE: presiede muscoli/tendini, vista. Si apre negli occhi, si manifesta nelle unghie.

FUOCO (cuore). Centro psichico sede dello shen (la porta dello spirito) , rappresenta l’intelligenza, il potere decisionale, l’autenticità, la capacità di sviluppare fiducia in sé,  la sincronicità tra desideri e tempo di realizzazione, ritmo, amore.

EMOZIONE:  gioia/allegria, dolore psicofisico. Emotivamente trasversale in quanto  risente di tutte le passioni/emozioni  proprie agli altri organi.

FUNZIONE: pompa il sangue veicolandolo (si manifesta nel visto= rossori, luminosità, vasi sanguigni, capillari. Si apre nella lingua

TERRA funzione psichica sede del pensiero e della capacità di discernimento e proposito, milza/pancreas/intestino tenue, sede dell’intelligenza emotiva (capacità di gestire le emozioni, neutralizzandone i potenziali danni). L’intestino tenue, è il viscere più sensibile al disordine emozionale e fisico. E’ la parte del corpo più ricca di materiale neuronale, sede del sistema immunitario (produce serotonina), collegato al battito del cuore. Preposto alla selezione delle relazioni e all’esplorazione di nuovi modi di vivere.

EMOZIONE che squilibria l’elemento terra è il pensiero ossessivo/preoccupazione.

FUNZIONE: assimila le sostenze nutritive dopo la digestione, guida funzioni pancreas (metabolizza zuccheri) e presiede al sistema linfatico/immunitario.

METALLO (polmone) rappresenta la capacità di esprimere se stessi, di sedurre e attrarre, sostiene l’elemento legno a far fronte a carenze attitudinali, a lasciare vecchi schemi comportamentali reinventandone nuovi, a stimolare la fluidità, la flessibilità di pensiero/azione

EMOZIONE che squilibria l’elemento metallo è la tristezza/malinconia

FUNZIONE: presiede alla distribuzione del ‘qi’ in tutti i meridiani, governa la pelle/epidermide, distribuisce ossigeno alle cellule (qi), governa l’olfatto, si apre nel naso.

ACQUA (reni) è l’elemento che dal punto di vista psichico rappresenta la nostra personalità, il nostro archivio, l’energia ancestrale, la nostra storia, la forza di volontà, l’autostima, interazione tra vecchio e nuovo.

EMOZIONE  che squilibria l’elemento acqua è la paura/terrore/panico

FUNZIONE: controlla ossa, capelli, udito, ricambio cellulare, produce midollo spinale. Presiede alla fertilità/sessualità, udito. Si apre nelle orecchie, si manifesta nei capelli.

Il concetto di vuoto/silenzio come condizione essenziale per raggiungere la pienezza attraverso una trasformazione è impiegato in tutte le forme d’arte (la M.T.C. inclusa):

nella musica viene espressa con i silenzi e le note sincopate

nella poesia (ellissi)

nella pittura (spazi grandi lasciati vuoti su una tela)

Per la tradizione cinese la buona salute è uno stato perfetto di silenzio (i soffi perfetti (di cui i meridiani sono espressione), non fanno rumore. Il medico non domina il paziente col suo potere ma collabora con lui, emana la sua vitalità favorendo predisposizione all’imitazione, accompagnandolo in un processo di cura del terreno, riconducendo all’esterno i ‘fattori perversi’, tra i quali, le emozioni negative. Attraverso questo processo il paziente rinnova la propria vitalità e capacità di godere di quell’armonia che lo fa sentire in pace col tutto.

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